Io e Maurizio siamo due novizi nelle escursioni di più giorni ed anche per esser meglio preparati, il weekend precedente abbiamo voluto provare un pernottamento al rifugio Gastaldi nella Valle d’Ala, ma questa è un’altra storia…
Un bel gruppo di 28 persone si accinge a partire da Ponte Chianale con la seggiovia che raggiunge quota 2340m. dove è situato il rifugio Elios; brevissima pausa per verificare se ci siamo tutti e si parte alla volta della cima Losetta quota 3054m.
Osserviamo il bellissimo panorama del lago e della valle che stiamo lasciando ed ammiriamo un parapendio che si vibra nell’aria… pochi minuti dopo superato un breve pendio si erge di fronte a noi, maestoso il re di pietra!
La salita continua, si passa di fronte al rifugio Vallanta poi su al Passo della Losetta (2872m.) dal quale si ha già una vista a 360°, un ultimo sforzo e siamo in vetta, da dove si ammira uno spettacolo meraviglioso, si scattano le foto e finalmente pranzo.
Si riscende al colle e si prosegue verso il Vallanta, si piega poi su un traverso mantenendo la quota fino al colle di Vallanta, quindi una nuova discesa su una “bella pietraia” che ci assorbe le ultime risorse… ma l’impegno viene ripagato dallo spettacolo del laghetto che ci attende e dal bagno ristoratore che alcuni intrepidi fanno.
Poco dopo giungeremo al Rifugio Du Viso 2460m. dove ricorderemo sempre la cena, grazie ad un cameriere istrionico che, per meritarci il dolce, ci ha fatto cantare la canzone più famosa italiana… e poi buonanotte!!
Dopo colazione partenza alle 7,30 dal rifugio, verso il Buco di Viso (o Buco delle Traversette, galleria scavata nella roccia lunga 75m. a 2882m.): salendo ammiriamo alcuni camosci, tra cui un piccolo che sembra “albino”
Emozionante pensare che quest’opera è stata realizzata a mano negli anni della scoperta dell’America. Seguono le foto di rito ed una volta sul lato italiano si può telefonare, perchè c’è il campo Gsm: non siamo più isolati!!
Si riprende a scendere e poco dopo il campo svanisce nuovamente… raggiungiamo il sentiero del postino dove ci sono dei tratti attrezzati con pioli e catene, quindi dopo una ripida salita arriviamo al rifugio Giacoletti 2741m!
Il tempo è uggioso e solo 14 valorosi decidono di affrontare Punta Udine 3022m. (si sale su un percorso attrezzato) muniti di caschetto e desiderosi di scoprire la vetta. Si sale bene fino a Colour del porco 2920m. ma il tempo sembra in peggioramento e quindi ci dividiamo: solo 7 proseguono per la punta, noi ci riteniamo già soddisfatti e facciamo ritorno
La salita sul percorso attrezzato ha riscosso molto successo, siamo tutti molto entusiasti; penso soprattutto a chi come me era alla sua prima esperienza!
Il tempo corre al rifugio: si gioca, si cerca di telefonare ci si riposa e finalmente arriva la cena, ottima e veramente molto, molto abbondante…
Si va a dormire presto la sveglia è alle 5,30 per poter partire all’alba e cercare di evitare i temporali previsti in particolare nel pomeriggio!
L’unico rammarico per questo rifugio è che l’acqua è razionata e quindi la gestione è molto complicata: dal lavarsi i denti, al WC, non parliamo ovviamente della doccia… peccato! Nonostante questo porterò con me un buon ricordo…
Domenica mattina ore 6,30, attrezzati per la pioggia con i copri zaini già montati, si parte in direzione rifugio Quintino Sella 2640m., ovviamente la salita al viso mozzo è abolita viste le previsioni meteo.
Il tempo è coperto a tratti qualche sprazzo di sole, poi dopo i laghetti inizia la salita e ci immergiamo nella nebbia, dove incontriamo altri gruppi che procedono in direzione contraria.
Dopo circa 3h iniziamo a scorgere il rifugio ed incomincia a piovere… ci fermiamo per un veloce “caffè”
Si riparte, chi può munito di ombrello tentando di ripararsi dalla pioggia e dal vento freddo che non ci molla per due buone ore, ma si cerca di andare avanti senza pensare a quanto durerà il viaggio.
Finalmente verso le 12 ci ritroviamo tutti per una breve pausa e non piove più! Più tardi uscirà anche il sole a coronare questa giornata di ritorno!
Alle 14,30 siamo finalmente a Ponte Chianale e si organizza il ritrovo per mangiare finalmente qualcosa…
In conclusione il tour è stato molto bello, ben organizzato e ci porteremo con noi la simpatia di Fabrizio e delle persone che abbiamo conosciuto in questi tre giorni; nonostante il brutto tempo di domenica l’esperienza è ampliamente positiva, grazie a tutti
Claudio Buffa e Maurizio Bacilieri